27/06/11

Luciano Ligabue: "Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui, ma adesso forse ti puoi riposare..."

Il peso della valigia 


Hai fatto tutta quella strada,
per arrivare fin qui,
e ti è toccato partire bambina,
con una piccola valigia di cartone,
che hai cominciato
a riempire.
Due foglie di quella radura che non c’era già più,
rossetti finti ed un astuccio di gemme,
e la valigia ha cominciato a pesare,
dovevi ancora partire.
E gli occhi han preso il colore del cielo,
a furia di guardarlo...
e con quegli occhi,
ciò che vedevi, nessuno può saperlo.

E sole e pioggia, e neve e tempesta...
sulla valigia e nella tua testa.
E gambe per andare, e bocca per baciare.

Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui,
e ad ogni sosta c’era sempre qualcuno,
e quasi sempre tu hai provato a parlare,
ma non sentiva nessuno.
E ti sei data, ti sei presa qualche cosa, chissà...
ma le parole che ti sono avanzate,
sono finite tutte nella valigia, e lì ci sono restate.
E le tue gambe andavano sempre,
solo sempre più adagio,
e le tue braccia reggevano a stento,
il peso della valigia.

E sole e pioggia, e neve e tempesta...
sulla valigia e nella tua testa.
E gambe per andare, e bocca per baciare.
Sole e pioggia, e neve e tempesta...
sui tuoi capelli, su quello che hai visto.
E braccia per tenere, e fianchi per ballare.


Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui,
ma adesso forse ti puoi riposare.
Un bagno caldo e qualcosa di fresco
da bere e da mangiare.
Ti apro io la valigia mentre tu resti lì,
e piano piano ti faccio vedere,
c’erano solo quattro farfalle
un pò più dure a morire...


E sole e pioggia, e neve e tempesta...
sulla valigia e nella tua testa.
E gambe per andare, e bocca per baciare.
Sole e pioggia, e neve e tempesta...
sui tuoi capelli, su quello che hai visto.
E braccia per tenere, e fianchi per ballare.


Luciano Ligabue
dall'album "Arrivederci, Mostro!" (2010)

[a Federica, agli zaini, alle borse, alle valigie...] 

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